giovedì 25 febbraio 2016

Damien Jurado - Visions Of Us On The Land


















Al quarto lavoro insieme Damien Jurado e Richard Swift non perdono colpi e pubblicano l'ennesimo grande album. "Visions of Us On The Land" è il terzo ed ultimo capitolo di una trilogia iniziata con "Maraqopa" e proseguita con "Brothers and Sisters of the Eternal Son". Ma è soprattutto un disco importante, intenso, che porta a compimento una ricerca sonora iniziata nel 2010 con "Saint Bartlett", il primo dei quattro lavori con Swift in cabina di regia. Siamo di fronte a quella che ad oggi risulta essere l' opera più complessa di Jurado da sei anni a questa parte. Protagonista del disco è ancora una volta il viaggio intrapreso da un uomo alla ricerca di se stesso. 17 brani in scaletta per poco più di 52 minuti di musica. Si spazia tra un folk onirico arricchito di spasmi psichedelici, fuzz cangianti e momenti per lo più acustici. Il tutto immerso in un riverbero liquido, funzionale. Canzoni che percorrono traiettorie siderali, sapientemente costruite e sempre ispirate. Una ricerca melodica fatta di squarci rarefatti e soluzioni esemplari. Si pensi alla tensione vertiginosa di November 20, alle suggestioni latine di Mellow Blue Polka Dot, QACHINA e Lon Bella, al pop mistico di ONALASKA, ai sussulti elettronici di Sam & Devy, alla versatilità di TAQOMA, al suono totale di Exit 353, alla delicatezza di brani come Prisms, Queen Anne e Kola. Meno omogeneo ma più audace dal punto di vista sonoro rispetto al precedente,"Visions of Us On The Land" splende per tutta la sua durata e si espande combinando in modo originale strumenti elettronici e acustici. Non vi è motivo alcuno per non inserire il nome di Jurado tra i grandi cantautori della nostra epoca. Almeno io non riesco a trovarne nemmeno uno. 

Brillante | 8.4


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