sabato 27 giugno 2015

Disappears - Irreal


















Pare proprio che il post punk ultimamente stia spostando la propria attenzione in direzione di un' elettronica di tipo kraut. Tesi che trova conferma all’ ascolto del nuovo album della formazione dei Disappears. Di loro sappiamo che fino a pochi anni fa hanno avuto il piacere di ospitare alla batteria l’ex Sonic Youth Steve Shelley. Sappiamo anche che al quinto appuntamento non si smentiscono, mostrandosi ancora una volta affascinati da un sound oscuro e penetrante.“Irreal” mette le cose in chiaro fin dai primi istanti, affidando la partenza a Interpretation, che apre ad uno scenario apocalittico. Un suono sontuoso, minaccioso e sintetico. E su queste direzioni si muove anche il resto delle tracce. Ogni cellula del corpo prende a vibrare sotto i colpi efferati di brani calati nel buio più profondo: I_O, Irreal, costituiscono la parte migliore del disco. C’è l’ occhio esperto di John Congleton a guidare il quartetto di Chicago. I Disappears si affidano a una sensibilità dub-funk che annega tra acque torbide. Le ritmiche sono materia metallica forgiata da mani esperte, a cui si aggiungono un basso imponente, un canto sussurrato e chitarre laceranti. Il tutto assume forme geometriche ossute. L’ impressione è che però sembra mancare qualcosa: brani come Oud e Another Thought non sembrano avere una direzione precisa, e risultano di conseguenza distaccati e poco efficaci. "Irreal" suona bene ma non lascia il segno.

Glaciale | 7.2

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