martedì 3 febbraio 2015

Jessica Pratt - On Your Own Love Again


















Questo è uno di quei dischi che sembra provenire dal passato; uno di quegli album che potrebbe essere stato registrato intorno ai primi anni ’70 e rimasto fino ad oggi a raccogliere polvere sullo scaffale di chissà quale casa discografica. La verità, però, è che “On Your Own Love Again” esce quest’anno, e a mio avviso si inserisce tra le cose più interessanti di inizio 2015. Si tratta del secondo album dell’ artista californiana, che già col suo esordio di qualche anno fa aveva impressionato gli addetti ai lavori. Jessica Pratt si pone all’ attenzione di tutti grazie a un disco di una fragilità unica. La cantautrice californiana è cresciuta, maturata; e questo suo secondo capitolo ne è la conferma. Una voce di cristallo e una chitarra sognante, a cui si aggiungono suoni appena percettibili, contribuiscono a creare una miscela sonora diluita in riverberi e ambientazioni lo-fi. 30 minuti per 9 composizioni che annegano in una nebbia fitta. Jessica Pratt ci catapulta su un paesaggio lunare fatto di un folk impalpabile. Scarno, disarmante, “On Your Own Love Again” è un album ispiratissimo. Difficile non pensare a Joni Mitchell, Vashti Bunyan, Laura Marling e Marissa Nadler. Canzoni come Game That I Play, Strange Melody, Moon Dude, Jacquelyn in the Background, Back Baby non si scrivono per caso.

Fragile | 8

Ascolta Back, Baby 

Nessun commento: