mercoledì 28 gennaio 2015

The Decemberists - What a Terrible World, What a Beautiful World


















I Decemberists non deludono mai. E poi diciamoci la verità: si fanno ascoltare sempre con piacere! 4 anni separano "What a Terrible World, What a Beautiful World" da "The King Is Dead". Per la presentazione del disco, Colin Meloy si è fatto immortalare in un video che lo ritrae tra le strade di New York con chitarra alla mano, e alle spalle un murales su cui è rappresentata la copertina del settimo capitolo della formazione americana. Già da qualche anno la band aveva espresso la volontà di tornare in studio per registrare un nuovo album. 4 anni di gestazione; anni in cui la formazione non aveva impegni di tour e – come dice Meloy – neanche chissà quali aspettative. Detto questo potremmo indicare "What a Terrible World, What a Beautiful World" come uno dei lavori più spontanei dell’ intera discografia. Canzoni come Lake Song nascono in poche battute, improvvise e senza pianificazioni speciali. E così accade per il resto del disco. Sì, perché tutto nasce dalla semplice volontà di scrivere e  suonare insieme. Il risultato è un lavoro coinvolgente, libero e,  da un certo punto di vista, spensierato. Ma forse tutto questo non soddisferà le aspettative di chi attendeva un lavoro più coraggioso. I Decemberists hanno fatto un disco a- la Decemberists, insomma; e qualcuno, probabilmente, ne rimarrà deluso. In "What a Terrible World, What a Beautiful World"  non c’è spazio per sperimentazioni e ingranaggi complessi; tutto suona semplice, intenso, dinamico. Si fanno notare Cavalry Captain, Till the Water Is All Long Gone, Lake Song, 12-17-12, A Beginning Song.

Affabile | 7.5

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