lunedì 20 ottobre 2014

Lowlakes – Iceberg Nerves
















Sbirciando in rete, spesso capita di imbattersi in progetti alquanto interessanti. Quando poi realizzi che in pochi (nessuno in Italia) gli abbiano riservato le giuste attenzioni, ti senti quasi in diritto di scriverci qualcosa. È il caso dei Lowlakes, che dopo l’ EP omonimo di debutto risalente allo scorso anno, oggi rilasciano il loro primo album in studio. Per sbrigarla in poche parole, potremmo affermare che siamo in quel territorio di confine tra il dream pop e il new romantic; tra Antony and the Johnsons e Bon Iver. Senza escludere piccole incursioni nel dubstep. Basta superare lo strumentale “Entry” per rendersi conto di tutto ciò. “Iceberg Nerves” offre un ciclo di canzoni avvolte da una patina oscura e suggestiva, che si muovono sinuose esplorando temi dello spazio e dell’ isolamento. Tutto sembra rallentarsi sotto le note malinconiche di queste composizioni: c’è la ricerca della melodia, una certa cura dei dettagli, una scrittura sempre attenta. Il tutto accompagnato dalla voce ammaliante di  Tom Snowdon. È una valanga di glaciale nostalgia quella che si abbatte sull’ ascoltatore: Foundation, Newborn, Now She said, la title track, Cold Company, Big Flood costituiscono il punto cruciale dell’ intero lavoro. “Iceberg Nerves” è un disco intimo, impalpabile, che rievoca ricordi e germoglia dopo un paio di ascolti. Sembra semplice, ma non lo è affatto.

Affascinante | 8

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