Ci sono due cose da sapere prima di mettersi all’ ascolto di
questo lavoro dei Moorder: la prima è che questo è un progetto tutto italiano,
nato intorno al 2007 dall’ idea del chitarrista Alessandro Lamborghini. La
seconda, invece, è che l’enigmatico booklet, opera di Simone Cortesi, è un
fumetto che prende spunto dai titoli delle 12 tracce contenute nel disco. Ci
sono numerosi musicisti a comporre questo puzzle straniante dalle atmosfere
notturne: Michele Zanni (basso elettrico), Daniel Dencs Csaba (batteria),
Alberto Danielli (tuba), Simone Pederzoli (trombone) e Luca Cotti (basso). Interamente
strumentale, e registrato in presa diretta,“Moorder II” a tratti sembra voler
essere un omaggio a musicisti come Robert Fripp, Frank Zappa e John Zorn. Il disco giunge dopo un primo lavoro autoprodotto, e sfoggia un sound spigoloso quanto
affascinante: è una miscela di funk, progressive, acid jazz, che si dipana
acida e imprevedibile. Tutto scorre come una colata visionaria di musica libera
e inquietante. Le ritmiche procedono a passo felpato, divampando tra atmosfere
etno. Bravura e un pizzico di follia si alternano tra le note di queste 12
composizioni. Difficile trovarci qualcosa fuori posto. Tutto funziona perfettamente:
Jesus Zombies Crew, Flat Kick, Afro Bones, Omocodia on Sqaure, Mini Spiders, vanno ascoltate tutto d’un fiato. Fidatevi. Non ve ne pentirete.
Che groove! | 7.2
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