giovedì 12 giugno 2014

Ben Frost - A U R O R A

L’astronave musicale di Ben Frost approda nuovamente sul pianeta terra. “A U R O R A” è il nuovo viaggio sonico oltre le frontiere della musica d’avanguardia. Dopo una serie di progetti che lo hanno visto al fianco di personaggi del calibro di Daniel Bjarnason per la realizzazione dell’album “Solaris” (2001), e di Brian Eno per il programma Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative, ma soprattutto dopo l’esordio come regista teatrale per “The Wasp Factory” (romanzo pubblicato nel 1984 dallo scrittore scozzese Iain Banks), il musicista australiano decide di rompere il silenzio tirando fuori dal cilindro l’ennesimo incantesimo sonoro. Scritto con l’ausilio di Greg Fox (ex-Liturgy), Shahzad Ismaily e Thor Harris (Swans), il disco è stato in gran parte concepito nella Repubblica Democratica del Congo, e si compone di 9 tracce che spalancano le porte ad una ricerca musicale figlia di un’ urgenza creativa, che vede in Frost uno dei massimi esponenti della scena sperimentale moderna. L’australiano-naturalizzato-islandese dà vita ad un’ opera totalmente spiazzante: "A U R O R A" avvolge l’ascoltatore in una tempesta fluorescente di suoni saturi di potenza. L’impressione è quella di essere stati risucchiati direttamente in un’ altra dimensione: suggestioni laceranti, distorsioni che squarciano l’universo, ritmiche aliene, elettronica liquida. Il tutto filtrato attraverso radiazioni sonore e interferenze disgreganti. Nolan, Secant, Venter, Sola Fide, A Single Point of Blinding Light, sono materiale incandescente che deflagra in un vortice di luce stellare. Ad ogni ascolto emergono nuovi particolari. Ad ogni ascolto affiorano nuove sensazioni. Riesce davvero difficile parlare di un disco del genere. Ma ancora più difficile sembra poter descrivere un suono che vive di continua evoluzione. Si potrebbe accennare ad un’ elettronica psichedelica che viaggia sui binari del post rock. Eppure non basterebbe. Ben Frost ha forgiato un disco incontrollabile, fatto di alchimie visionarie, mutazioni continue e geometrie estreme. Un’ esperienza siderale carica di pulsazioni magnetiche.

Galattico | 8.2




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