sabato 15 febbraio 2014

St. Vincent - s/t


















E giunse finalmente anche il quarto album di St. Vincent.
Dopo il caso della doppia copertina (sia Rumore che Il Mucchio hanno ospitato in prima pagina, nel numero di febbraio, la medesima foto dell’artista americana), che ha portato all’ autrice statunitense una bella dose di pubblicità, creando un’attesa che altrimenti non sarebbe stata tale, eccomi avere tra le mani il nuovo lavoro di St. Vincent. Dopo “Love This Giant”, album realizzato con l’ausilio di David Byrne, Annie Clarck dà vita al suo album più rappresentativo, “St. Vincent” per l’appunto. Al limite tra il melodico e lo straniante, tra l’elettrico e il ballabile, questo nuovo capitolo conferma l’originalità compositiva dell’artista texana, sempre alla ricerca di nuove soluzioni. Canzoni spigolose, sommerse da una marea elettronica che scivola lungo un irrequietezza sonora, stupiscono per fascino  e originalità. Uno stile personale ed obliquo aleggia sulle ipnotiche Rattlesnak, Birth In Reverse, Huey Newton. Brani irresistibili come Digital Witness, Bring Me Your Loves, indossano le vesti di un funky accattivante. Non mancano poi le dolci ballate:  Prince Johnny, I Prefer Your Love, Severd Crossed Fingers. Frizzante, bizzarro, convulso, in “St. Vincent” convivono in modo esemplare tutte le strategie sonore adottate fin’ora dall’artista americana.

Peculiare | 7.8

1 commento:

Nella Crosiglia ha detto...

L'ho sentita , l'ho ascoltata dal vivo, l'ho vista con l'apporto di Byrne....
Sicuramente brava, ma purtroppo non ha fatto scattare in me l'accensione del mio mood!
Buona settimana , amico caro!