Scott Walker + Sunn O))). Ovvero: quando l’oscurità diviene
una questione abbagliante. La parabola
musicale di Scott Walker non conosce fine. Partito negli anni ’60 coi The
Walker Brothers, ha poi intrapreso una carriera solista unica nel suo genere. Walker
arriva ai giorni nostri in veste di sperimentatore, dando vita a dischi dal
fascino oscuro (“Tilt”, “The Drift”, “Bish Bosh”). Non stupisce, quindi, che sia
una band come quella dei Sunn O))) ad intraprendere insieme all’ artista
americano questo viaggio nel sottosuolo della materia musicale. È “Soused” il
risultato di questo binomio: lugubre, alienante; un vero ammasso di
disperazione, partorito quasi interamente dal cuore di Walker, che ha composto
non solo le liriche, ma anche le musiche, poi lavorate in studio dalla band statunitense.
La voce di Scott Walker disegna traiettorie oscure; i Sunn O)))
sferrano rasoiate industrial. Riesce difficile rimanere impassibili alla
struttura dilatata e alla potenza drammatica di ogni singolo brano. Le destrutturazioni
sonore messe in piedi dai Sunn O))) si legano in modo quasi perfetto ai vocalizzi oscuri
emessi dalla voce baritonale di Scott Walker. Una simbiosi che vive di pieni e
di vuoti, di silenzi e di esplosioni improvvise. Un incastro di percezioni alterate,
volte a formare un unico e abbagliante flusso sonoro.“Soused” si presenta come un’ opera profonda e non di facile
ascolto. Doveroso, quindi, affidarsi a questo disco con la massima attenzione.
Il rischio è quello di passargli davanti senza entrarci. Il segreto sta nel chiudere gli occhi e
lasciarsi trasportare nel baratro di una musica senza confini.
Oblio | 7.8
Nessun commento:
Posta un commento