lunedì 3 marzo 2014

Lost In The Trees - Past Life


















Non c’è alcun dubbio che i Lost In The Trees siano una delle più belle realtà musicali venute fuori dagli Stati Uniti negli ultimi anni. Giunti al terzo album, dopo “All Alone in an Empty House”, 2008 e “A Church That Fits Our Needs”, 2012, il progetto nato intorno alla penna di Ari Picker, vira verso la costruzione di un pop sincopato e coinvolgente, ricco di suggestioni crepuscolari. Registrato in un studio sulle montagne del Nord Carolina assieme al produttore Nicolas Vernhes (Deerhunter, Dirty Projectors), “Past Life” abbandona quasi del tutto le orchestrazioni sinfoniche per abbracciare un’ elettronica minimale. Una nuova linfa attraversa le note di queste 10 composizioni: canzoni dirette ed avvolgenti, arricchite di armonie vaporose e arrangiamenti estasianti, traducono lo spirito irrequieto dell’autore americano. La nuova direzione intrapresa dalla band è chiara fin dalle prime note dell’iniziale Excos, in cui un mood celestiale viene sopraffatto da un beat scarno ed ossessivo. “Past Life”è il risultato di un isolamento auto imposto dalla band ed offre quindi un sound che si distacca nettamente dai precedenti lavori, riuscendo a mantenere però intatto il senso profondo d’intimità. La dolcezza di canzoni come Lady in the White e Glass Harp, l’inquietudine di Wake e Night Walking, l’eleganza di Rites e Upstairs e l’electro pop di Sun e Past Life, sono alcuni dei momenti migliori del disco. Anche se l’impatto potrà lasciarvi un po’ perplessi, il risultato finale è ancora una volta un lavoro brillante, avvolto da una peculiare malinconia.

Non fermatevi al primo ascolto | 8


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