Da una copertina come questa ci si può aspettare solo un disco del genere. L’esordio dell’ artista americano è una poltiglia incandescente di bizzarra psichedelia. Immaginate i Faming Lips, Ty Segall, i Turtles, i Byrds e Syd Barrett in piena crisi d’astinenza, riuniti insieme per risuonare il “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” dei Beatles. Dite la verità, un po’ vi siete incuriositi? Poche informazioni su Morgan Delt. Tutto ciò che so è che il giovane artista di base a Los Angeles, nel 2013 ha già dato prova della sua follia musicale con un 7 pollici in tiratura limitata. Fatto sta, che oggi il signor Delt sforna un disco di esordio fuori da ogni controllo: un mosaico fantastico di sensazioni marziane che si dissolvono l’una dentro l’altra, in un agglomerato sonoro strabiliante e impressionistico. Una vera e propria nube allucinogena si propaga attraverso chitarre fluorescenti, voci distorte e ritmi strambi. In tutto il disco prevale una voglia di stupire l’ascoltatore grazie ad una feroce e claustrofobica stravaganza melodica, contornata da un andamento vorticoso e astratto. Una centrifuga di visioni psichedeliche esplode attraverso 11 tracce di alienante splendore. L’intero lavoro offre spezzoni entusiasmanti di pop spaziale, per un viaggio sonoro al limite della realtà. Siete pronti per immergervi in questa overdose narcotica di rarefatta fantasia?
Tenetevi forte | 8
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