Dopo la pubblicazione di “
Corollaries” e la collaborazione con James Blackshaw per lo strepitoso “
The Watcher”, il musicista ucraino, definito come il pianista più veloce al mondo, ritorna con un nuovo affascinate capitolo della sua continuous music. Lubomyr Melnyk, praticamente rimasto sconosciuto fino a poco tempo fa, ha oggi 66 anni, e prosegue la sua ricerca sonora attraverso la pubblicazioni di album che sconfinano tra tecnica ed evoluzione, trascinandoci in un mondo incantato in cui le note del pianoforte scorrono attraverso una cascata di intimismo siderale. “
Windmills”, definito dal suo stesso autore come il lavoro più importante in 15 anni di ricerca, scatena tutta la creatività di Melnyk attraverso tre lunghe composizioni, in un crescendo costante di gloriosa malinconia (i quasi 20 minuti di
The Song of Windmills Ghost sfuggono al semplice concetto di bellezza). Sembra quasi poterlo intravedere, lì, seduto al suo pianoforte, mentre dà vita a questo ciclo continuo di pennellate sonore. Ipnotico quanto affascinante, “
Windimills” è un viaggio estremo lungo un vortice musicale di passione, tecnica e sperimentalismo. Definirlo un semplice pianista potrebbe essere davvero riduttivo.
Meraviglioso | 8.5
Nessun commento:
Posta un commento