Credo sia davvero un paradosso che l' album di un compositore
italiano riceva le dovute attenzioni negli Stati Uniti per poi passare del tutto inosservato nel nostro paese. Questo è ciò che accade al primo lavoro del progetto K’an, che dopo
aver goduto della benedizione da parte di Dan Barrett, frontman degli Have a
Nice Life e della Enemies List Home Recordings, continua a diffondersi negli
Stati Uniti, finendo alla posizione #12 nella Top 50 Albums Chart 2013 della
Procurement Records, per rimanere ancora sconosciuto in Italia. E’ il
compositore romano Paolo Bellipanni il creatore di questo progetto
musicale, che prende il nome dal ventinovesimo esagramma dell'I Ching : l'abissale.
“Anima”, che già dal titolo lascia presagire quelle che saranno le atmosfere
meditative dell’intero lavoro, si mostra disco estremamente affascinante, sprofondando in una ricerca non solo sonora ma
anche filosofica e concettuale. Siamo al cospetto di un album profondamente
influenzato degli esperimenti di artisti come Tim Hecker, Ulver, Sunn O))). "Anima" è un
prisma sonoro di ambient e sensazioni malinconiche, sommerse da un oceano di distorsioni
abbaglianti. Un sound costellato di inquietudine si muove in uno spazio
indefinito, risucchiando l’ascoltatore in un viaggio suggestivo. I quasi 15
minuti di Altars si dilatano in un turbine di avanguardia lacerante, e sono
in tal senso il momento più riuscito dell’intero lavoro. Un’ architettura che
si deforma tra atmosfere sognanti e pulsazioni impetuose, rivela momenti
davvero sublimi (Remnants of a Distant Beauty, In a River of Light You Carve
Intersections of Darkness, Anima). Synth cosmici, stratificazioni ipnotiche, cori
esoterici e destrutturazioni ambientali, ci guidano lungo una galleria di
reminiscenze psichedeliche, attraverso un percorso arduo e spirituale. E’ giunto il momento di parlarne anche in Italia.
Contemplativo | 7.3
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