Stabilitosi nel 2008 in quel di Los Angeles, Tobias inizia
il suo percorso musicale come bassista nei The Session e successivamente per la cantante pop Melissa Cavatti. Una
volta tornato in Canada, nella casa dei suoi genitori inizia a prendere
confidenza col pianoforte della sorella. In quel momento Tobias si reinventa e
inizia ascrivere alcune delle canzoni che faranno parte di questo suo primo
album. Registra alcuni demo e invia il tutto a diversi artisti della scena indipendente.
È JR White dei Girls a rispondere e a
riportare Tobias in America. L’ autore di Vancouver mette insieme dodici canzoni; tutte bellissime. Composizioni
delicate, intime, che narrano di amori perduti, di fallimenti. L’ inizio è folgorante: Can't Stop Thinking About You è una ballata al pianoforte a metà
strada tra John Lennon e Elton John; uno di quei brani che potrebbe
tranquillamente diventare un classico. Stessa cosa vale per le canzoni
successive: How Could You Babe e Without You sono belle da far male. C’è
poi The Wait, dove Tobias si allontana dal pianoforte e imbraccia la chitarra
acustica. Solo 2 minuti e 15 secondi per poi sedersi nuovamente davanti al piano; e quando inizia Hollywood il
pensiero va inevitabilmente a quella New
York State of Mind di Billy Joel. Da qui in poi è tutto un crescendo di
emozioni. Sì, perché con Fire, Crocodile Tears, Bad Words, Just a Dream, Leaving
LA, Tobias non sbaglia praticamente nulla. “Goon”
è un album denso, di quelli suonati col cuore tra le mani. Un’ opera profonda,
personale; ed è soprattutto il primo
atto di un autore che già si pone come uno dei protagonisti di questo 2015. Alla realizzazione del disco hanno preso parte anche anche Ariel Rechtshaid, John Collins dei New Pornographers e Patrick Carney dei Black Keys.
Delicato | 8
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